-- Lo chiamerai Gesù --
Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt 1,18-24;
-- (riflessione di p.Sergio Bastianel SJ) --
Giuseppe. “Giusto” perché non cerca se stesso, perché ama senza rivendicare diritti, perché riconosce un operare di Dio, anche se misterioso, e non vuole intralciarlo, perché vuole la libertà di Maria nel suo affidarsi alla Parola che ha ricevuto. Giusto anche se sta sbagliando a capire.
Giuseppe è aiutato a capire. La libertà interiore, la docilità che già prima lo faceva essere giusto e capace di ascolto, si traduce ora nel riconoscere ed accogliere quanto gli è rivelato: semplicemente decide ed opera secondo la Parola che gli è donata.
Accanto a Maria sua sposa, come lei e con lei affidato all’operare di Dio, credente nel compiersi della Parola.
La Parola si fa carne. La verità e l'amore di Dio, il disegno di Dio, la salvezza di Dio, diventano storia umana attraverso il cuore di queste persone, attraverso la libera adesione di queste persone, attraverso il loro affidarsi che è vita credente.
Dio-con-noi: il suo disegno, la sua opera nell'accoglienza di coloro che egli ama e rende capaci di accoglierlo, “amati da Dio e santi in forza della sua chiamata”.
A noi è chiesto di accogliere, di rimanere, di non fuggire o cercare altrove. È lui a venire dove noi siamo.
Che i nostri occhi siano aperti e limpido il nostro sguardo, che egli ci possa incontrare, che anche noi possiamo mediare il suo venire nel nostro accogliere.