-- Per grazia, nella luce --
2Cr 36,14-16.19-23; Sal 136 (137); Ef 2,4-10; Gv 3,14-21;
-- (riflessione di p.Sergio Bastianel SJ) --
Per grazia siamo salvati, cioè per la bontà di Dio, per il suo amore gratuito.
“Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo”. Se abbiamo accolto il dono di Dio, se cerchiamo di vivere secondo la sua parola, anche questo è dono di Dio. È lui che ci fa capaci di rispondere. Le opere buone che facciamo sono ciò cui egli ci chiama “preparandole per noi”, cioè rendendole a noi possibili, in tante e diverse mediazioni della storia.
Ciro fa ritornare gli esuli e ricostruire il tempio. Il dominatore è diventato mediazione, strumento di Dio a favore del suo popolo.
L'amore gratuito e non condizionato di Dio si compie nell’incarnazione e nella pasqua di Gesù. Allo stesso Nicodemo Gesù dice che si tratta di una novità così profonda e così reale da poterla chiamare una nuova nascita. È opera di Dio, ha bisogno di essere accolto nell’affidarsi alla parola che si è fatta carne in Gesù, è efficace nella vita del discepolo, è la sua salvezza, vita eterna.
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.
Era andato di notte Nicodemo, nel buio, ma era andato da Gesù, verso la luce, quella luce che illumina ogni uomo. Gesù è via, verità e vita. Riconoscerlo e accoglierlo è essere salvati. La vita del salvato, le opere del credente, le opere buone di chiunque, rivelano la presenza salvante di Dio. Queste opere sono nella luce, sono in Dio.
“Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”.
Per grazia siamo salvati. Il Signore ci dia di andare verso la luce. Ci dia di riconoscere che è per grazia e di riconoscere che è salvezza.