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Da dove nasce esattamente l’idea dei Giochi Paralimpici e chi ne fu l’ideatore?

Vediamo un po’.

 

Un po’ di storia

I Giochi Paralimpici, o Paralimpiadi, sono l'equivalente dei Giochi olimpici per atleti con disabilità. Pensati come Olimpiadi parallele, prendono il nome proprio dalla fusione del prefisso para con la parola Olimpiade e i suoi derivati.

Lo sport per disabili ebbe inizio in Inghilterra nel 1948 nel centro di riabilitazione presso l'ospedale di Stoke Mandeville, nei pressi di Londra.

Qui, il medico britannico Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva, conosciuta come “Giochi di Stoke-Mandeville”, per veterani della seconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale. Questi ragazzi, erano ricoverati nella “Spiral Injures Unit”, centro per reduci che avevano riportato lesioni midollari, dove appunto operava il dottor Guttmann, un neurologo tedesco costretto a fuggire in Inghilterra a causa delle persecuzioni naziste.

E fu proprio lui il primo a rendersi conto che, oltre ai danni fisici, la guerra aveva provocato anche danni psichici ai soldati ricoverati, e che il reinserimento di questi giovani nella società poteva avvenite proprio attraverso lo sport, applicato alla terapia riabilitativa e di recupero della funzionalità degli arti residui, che avrebbe ridato nuovo vigore e voglia di andare avanti ai pazienti.

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Ludwig Guttmann

Nel 1952, ai giochi di Stoke Mandeville, parteciparono anche alcuni atleti olandesi, dando cosi alla competizione un carattere internazionale.

La competizione prendeva il nome da Stoke Mandeville, la cittadina del Buckinghamshire che ospitava le gare ogni anno.

Nel 1958, il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), propose a Guttmann di disputare l'edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato i giochi della XVII Olimpiade.

 

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Delegazione Italiana ai Giochi di Stoke Mandeville 1958

 

E fu cosi che i "IX Giochi Internazionali per Paraplegici" di Roma 1960, ovvero la nona edizione internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville, vennero posteriormente riconosciuti come la “ I edizione dei Giochi Paralimpici estivi” nell’anno 1984, quando il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) approvò la denominazione "Giochi Paralimpici".

I contatti che il dottor Guttmann ebbe con la delegazione giapponese presente a Roma nel 1960, fece si che i Giochi Paralimpici del 1964 si disputassero a Tokyo subito dopo la XVIII Olimpiade.

Idealmente l'abbinamento sarebbe dovuto proseguire nel 1968 a Città del Messico, ma nel 1966 il progetto naufragò a causa del mancato sostegno del governo messicano. Fu allora Israele ad offrirsi di ospitare l'edizione del 1968, come parte delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello stato. I Giochi di Stoke Mandeville furono di nuovo ospitati nello stesso paese dei Giochi Olimpici nel 1972 in Germania e nel 1976 in Canada.

I giochi paralimpici estivi sono ormai abbinati sistematicamente ai Giochi Olimpici veri e propri dal 19 giugno 2001 quando fu siglato un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), il quale garantisce che la città candidata ad ospitare le Olimpiadi deve organizzare sia i Giochi Olimpici sia i Giochi Paralimpici.

Le prime Paralimpiadi Invernali furono tenute a Örnsköldsvik, in Svezia, nel 1976, proseguendo anch’essi ogni 4 anni.

 

Mio articolo originariamente pubblicato su monitorenapoletano.it nel lontano 2012, e che ben volentieri riprendo in omaggio ai nostri formidabili ragazzi in gara alle Paralimpiadi di Tokyo 2020