Eb 10,4-10; Lc 1,26-38;
-- (riflessione di p.Sergio Bastianel SJ) --
Non hai gradito le nostre liturgie e quaresime per farci perdonare i peccati.
Ci hai donato un'esistenza concreta, per viverla con Cristo, partecipi della sua per la vita del mondo.
Una ragazza palestinese, nata e formata dentro le tradizioni religiose e culturali ebraiche, si trovò come folgorata da un'esperienza di Dio inattesa e impensata. Le si rivelò che la sua vita era piena di Dio perché egli l’amava.
Si sentì chiamata da lui, proprio lei che non contava nulla nel suo popolo, per essere madre del Messia promesso. Gioia infinita e vita totalmente sconvolta. Che farà?
Nulla di speciale. Solo credere, solo affidarsi a quella parola, a quella presenza. Le è data un'esistenza da vivere in Dio. Accoglie. La sua vita è credere. Il suo credere è vivere per quel figlio che nascerà e con lui in quella terra che è la sua.