At 15,1-2.22-29; Sal 66; Ap 21,10-14.22-23; Gv 14,23-29

(riflessione di p.Sergio Bastianel sj)


Chi ha avuto il dono di incontrare il Signore, di riconoscere in Gesù il Signore, ha riconosciuto in lui la presenza di Dio che ama e salva. È esperienza di comunione donata, di poter vivere con lui, affidati a lui, al suo amore. È esperienza di poter accogliere questo essere amati, di vivere in forza di esso. Come rispondere se non amando il Signore? Ma come sarà questo amore?

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola”. La Parola di Gesù, la Parola che è Gesù (“la parola si fece carne”), la buona notizia, la rivelazione del Padre e del suo disegno che si compie come nostra salvezza: questa parola è la vita del credente.

Rispondere nell'amore all'amore di Dio non è osservare qualche regola speciale, è osservare questa parola, farla essere regola della propria vita, compierla nel nostro vivere.

Così il disegno di Dio, la sua volontà, la finalità del suo operare, diventa storia nella vita credente. Così Dio abita nel cuore dei credenti e opera in essi: “e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Così la vita del credente è comunione con Dio. Così la parola di Dio è accolta, fa vivere, è efficace nella storia degli uomini, si compie.

Signore, quante altre parole ci disturbano e distraggono da un vero ascolto della tua parola… Rafforza il nostro desiderio di vivere con te e donarci il tuo Spirito che ci ricordi nell’oggi della nostra storia tutto ciò che ci hai detto.

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