-- Una giustizia più grande --

Sir 15,15-20; Sal 118 (119); 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37;

-- (riflessione di p.Sergio Bastianel SJ) --

 

 Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”.

C'è una storia di rivelazione e di fede, c’è l'operare di Dio in questa storia, c'è un disegno di Dio, c'è la sua volontà espressa nelle tradizioni di fede. La novità che Gesù annuncia e che in lui si compie non cancella nulla di questo, anzi è proprio il compiersi della promessa, dell'alleanza, del disegno di Dio. La volontà di Dio trasmessa va compresa e assunta in pienezza. Non si tratta di cose da fare, ma di un senso da riconoscere e vivere.

La “legge” che Gesù ricorda e ripropone chiede una “giustizia” (un vivere secondo Dio) “superiore a quella degli scribi e dei farisei”. Essere più osservanti degli scrupolosi osservanti che sono i pii farisei? No.

Nelle varie tradizioni, la parola di Dio è detta con parole umane, segnate dal tempo, dalla parzialità, perfino dal peccato. Occorre leggere le tradizioni per riconoscervi il parlare di Dio. In Gesù, parola di Dio fattasi carne, è ora possibile riconoscere come vivere la relazione con Dio sulla terra.

Ma io vi dico…” Guardate come io vivo le relazioni umane. Sono l'umano vissuto in comunione con il Padre. Non uccidere? Certo, ma basta non uccidere per rispettare la vita dell'altro? Chi è l'altro per te, se non lo uccidi ma lo disprezzi, o non ti interessa proprio niente di lui? Come è la tua relazione interiore con lui? Come essere con il Signore nella tua relazione con l'altro?

La comunione con Dio è accolta nel farsi con lui costruttori di comunione

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